Una vita perfetta by Danielle Steel

autore:Danielle Steel
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2016-09-19T22:00:00+00:00

9

CI volle un'intera giornata perché Simon si riprendesse dopo l'incontro con i genitori. Non riusciva a calmarsi, malgrado Blaise continuasse a ripetergli che non era accaduto niente di grave. Isabelle non era cattiva, era semplicemente senza filtri, non bisognava prendersela.

Quella sera, per ringraziarla, Simon preparò una cena meravigliosa: un raffinato filetto alla Chateaubriand e asparagi con salsa olandese. Dopo aver mangiato di gusto e salutato Salima prima che si ritirasse in camera, Simon affrontò di nuovo l'argomento di sua mamma.

«Quando ero al college mi chiese se ero gay perché non le avevo mai presentato una ragazza. In realtà, me ne guardavo bene... avevo il terrore proprio per questo suo modo di fare», disse sorseggiando il vino che aveva comprato per accompagnare la cena e farsi perdonare i peccati della madre. Era una vita che non faceva altro che scusarsi per lei; avrebbe dovuto esserci abituato, invece sembrava ancora imbarazzato e mortificato.

«Cosa le ha fatto cambiare idea?» domandò Blaise con espressione divertita.

«Per rassicurarla sono andato a letto con le figlie di tutte le sue amiche», spiegò, facendola scoppiare a ridere.

«Immagino che questo sia bastato a rasserenarla», replicò lei, convinta.

«Poco fa stavo pensando a quello che ha detto sul fatto che tu e io abbiamo una storia.»

«Ti ucciderebbe se fosse così», commentò Blaise. Isabelle Ward si era espressa chiaramente al riguardo. Ai suoi occhi Blaise era troppo avanti con gli anni, opinione che d'altra parte lei condivideva.

«Non ti ho forse già detto che la tua età è irrilevante? Il problema, piuttosto, sarebbe un altro: cosa potrei darti io, cosa potrei aggiungere alla tua vita? Hai tutto, dalla carriera ai beni materiali. Non ti manca nulla. E poi hai Salima, mentre io non ho nessuno. Niente», disse con voce carica di tristezza. Aveva riflettuto sulla questione tutto il giorno e la notte precedente.

«Tu hai te stesso», dichiarò Blaise con semplicità. «È la cosa che ho sempre voluto da tutti. Non ho mai dipeso da un uomo in vita mia, mi sarebbe bastato essere amata, niente di più, niente di meno. Tu hai migliorato immensamente la mia vita. Ti preoccupi per me, ti prendi cura di me, mi prepari da mangiare. Sei meraviglioso con mia figlia. Mi chiedi come ho passato la giornata, come mi sento. È più di quanto abbia mai avuto da un uomo, persino da quelli che ho sposato. A me non importa ciò che non mi puoi dare, perché tutto quello che hai è un dono, come la nostra amicizia. Non intendo iniziare una storia, sia chiaro, ma se ce l'avessimo il vero problema sarebbe un altro: ciò che io non posso dare a te, almeno in questa fase della mia vita. Come hai appena detto, io ho Salima e tu... sono certa che vuoi dei figli, e io sono troppo vecchia per questo. Tecnicamente potrei, ma non senza un aiutino. Non hai idea di quanto sia stato traumatico sapere della malattia di mia figlia, sentirmi dire che aveva il diabete giovanile. Non vorrei mai trovarmi di nuovo in questa situazione, e d'altra parte nessuno dovrebbe privare te della possibilità di avere un figlio.

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